Da decenni i gatti hanno la reputazione di detestare l’acqua terribilmente. In realtà, questa convinzione è vera solo parzialmente; ci sono molti gatti che amano giocare con l’acqua che scorre dal rubinetto aperto o con l’acqua della ciotola e poi c’è il gatto Turco Van che addirittura ama nuotare, ma questa è una particolarità esclusiva di questa razza. Con varie sfumature e a vari livelli, c’è da dire che però che a nessun gatto piace fare il bagno. A meno che il pelosetto non sia stato abituato all’acqua sin da piccolo, provare a immergerlo diventerà in breve un’esperienza memorabile!
Ma quali sono i motivi più accreditati dagli studiosi che spiegano questo comportamento di amore/odio dei gatti nei confronti dell’acqua?
- L’evoluzione. Poiché i gatti domestici discendono da gatti selvatici che vivevano in regioni aride, in cui di specchi d’acqua ce n’erano veramente pochi, nel DNA non sentono la necessità di imparare a nuotare.
- Pronto ad attaccare. Nonostante il nostro micio sia addestrato, avrà sempre degli istinti atavici dettati dalla sua natura; uno di questi è lo stare sempre in allerta, pronto ad attaccare il nemico. Il pelo bagnato e pesante lo rende più vulnerabile agli attacchi, per questo non ama sentirsi bagnato.
- Esperienze negative. Se il piccolo in passato è rimasto intrappolato nell’acqua o vi è stato spinto a forza, non avrà un bel ricordo dell’acqua e non apprezzerà di certo vivere questa esperienza.
- Mancanza di esperienza. Se non abbiamo mai lavato Micio, non possiamo pretendere che lui apprezzi il bagno al compimento del decimo anno di età: si sentirà spaventato e vulnerabile.
A volte, però, detergere il pelosetto è indispensabile, ad esempio quanto passa molto tempo all’aperto; in questo caso utilizziamo uno shampoo a secco che lascia il pelo morbido e lucido, poi spazzoliamo delicatamente. Non dimentichiamoci anche di passare una lozione detergente sugli occhi e uno spray per le orecchie, per ottenere una toeletta completa che non infastidisca il nostro amico a quattro zampe.